Il primo concetto di lingerie è riconducibile alla civiltà egizia che introdusse l'utilizzo di una sorta di sottoveste da indossare sotto gli abiti. Per quanto concerne invece il reggiseno, troviamo un primo oggetto nell' antica Roma, risalente alla tarda epoca repubblicana e primo impero: il mammillare. In realtà, stante il disprezzo dei romani verso gli usi e costumi delle popolazioni barbare, tra questi l'usanza delle donne di lasciare scoperto il seno, alle donne romane veniva imposto di coprirlo, soprattutto se voluminoso e cadente.
A tal scopo veniva utilizzato appunto il mammillare o fascia pectoralis, un' oggetto realizzato in pelle o cuoio che aveva lo scopo di appiattire/celare/nascondere il seno.
Per un' evoluzione significativa dobbiamo attendere il IV secolo, momento storico in cui in occidente, tra le donne benestanti, si diffonde l'utilizzo del corsetto. Esso aveva lo scopo di spingere il seno verso l'alto, sebbene la struttura tenesse in scarsa considerazione il rispetto dell'anatomia femminile tanto da evolvere in una versione che consentisse di ottenere anche la massima compressione del punto vita. Il corsetto, realizzato con stecche di balena e un sistema di lacci e ganci, veniva portato in trazione con forza al fine di assottigliare il più possibile il punto vita: considerato alla stregua di un congegno di tortura spesso, a causa del suo utilizzo quotidiano, cagionava danni fisici importanti. Ricordiamo nel 1874 una coraggiosa Elizabeth Stuart che, esprimendo l' esasperazione di numerosi gruppi di emancipazione femminile, invitò pubblicamente le donne a bruciare i loro corsetti.
Sempre una donna (e chi altrimenti?) verso la fine del XIX secolo, esattamente nel 1912 realizzò il primo prototipo di reggiseno incrociando due fazzoletti e del nastro rosa: era la diciannovenne newyorkese Caresse Crosby.
Dagli anni 30 in poi si inizia a parlare di produzione di massa e, grazie ai fratelli Warners anche di coppe differenziate e bretelline elastiche regolabili. I fondamentali del reggiseno era stati sviluppati. Da qui in avanti è stato un gran divertimento sperimentare sempre nuovi design che supportassero i canoni estetici del periodo. Durante gli anni 50 il bullett bra (reggiseno a proiettile) dalla forma conica spiccatamente appuntita era il must, reso popolare da attici come Marilyn Monroe e Jane Russell ma, basta arrivare al decennio successivo per vedere la tendenza invertirsi diametralmente: negli anni 60 e 70 i movimenti femministi sempre più numerosi e attivi manifestano apertamente la loro contrarietà al reggiseno che viene vissuto come una costrizione. Addirittura il 7 settembre 1968 durante il concorso di bellezza Miss America, le contestatrici del New York Radical Women collocarono davanti al luogo ove si svolgeva il concorso, "il cassonetto della libertà" in cui centinaia di donne gettarono reggiseni, ciglia finte, bigodini, cosmetici compiendo un atto anti sessista volto a liberare le donne da convenzioni e costrizioni.
Ad oggi possiamo dire di aver raggiunto un rapporto equilibrato con questo oggetto che è prodotto in tali e tante diverse versioni da poter rispondere alle aspettative di donne differenti sia nella conformazione anatomica che nella preferenza dei modelli o dei tessuti. Il reggiseno, per coloro che desiderano indossarlo, deve essere un alleato fedele e contribuire al nostro benessere psico-fisico.
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